io e te andrea e alessio

 

Nel film si comprende come lautore della storia, Ammaniti, conosce bene ladolescenza. Le ha già descritte, qualche anno fa, in Ti prendo e ti porto via, ha già percorso in lungo e in largo gli abissi dell’orrore del mondo adulto facendo dire al suo protagonista di non averne affatto paura, ci ha fatto correre in bicicletta con il cuore in gola, insieme a Michele Amitrano (Io non ho paura, appunto) scappando da mostri veri e immaginari, e anche questa volta non lesina una grossa prova d’esame a Lorenzo: anche lui dovrà dimostrare di saper “decidere di fare le cose e farle”. A spiazzarci, come sempre, Ammaniti ci mette finali senza scampo, sfidandoci a trovare qualche elemento positivo a cui attaccarci per non sprofondare. In Io e te di positivo c’è un messaggio di apertura all’altro, al “te”, perché se è vero che qualcuno di inaspettato può irrompere nella nostra vita e ce la può ribaltare, magari quel qualcuno ci ha solo rimesso nel verso giusto.