Commento cortometraggio “The Other Pair”.

Il cortometraggio “The Other Pair” è pura poesia.

Inizia con un’inquadratura su un bambino, chiaramente disagiato economicamente e le sue infradito che tendono a rompersi. Il povero ragazzo tenta più volte di sistemarle, per poi darsi per vinto e gettarle via. D’altro canto il video ci mostra, nella stessa stazione ferroviaria affollata, un altro bimbo più agiato che si lucida le scarpe, probabilmente appena comprate. Cambia lo scenario, arriva il treno e nella folla il secondo bambino perde una scarpa, ma nel caos della folla non può tornare indietro per recuperarla. L’altro ragazzino se ne accorge, prende la scarpa in mano e la osserva con desiderio pochi secondi, per poi convincersi ed inseguire il treno in modo da restituirla al legittimo proprietario. Con un grande sforzo cerca di raggiungere il vagone nel quale il secondo bambino lo aspetta con il braccio teso, pronto a prendere la scarpa persa. Il bimbo povero è quasi allo sfinimento, raccoglie le sue ultime forze e cerca di restituirla lanciandola, però fallendo. Qui arriva il colpo di scena: il bambino agiato, avendo già perso la prima scarpa, decide di afferrare quella rimasta e regalarla all’altro bambino, che quasi non crede ai suoi occhi.

Questo cortometraggio rappresenta per me un grande spunto di riflessione, sul mondo odierno, sul grande consumismo e il voler apparire per ciò che si possiede piuttosto per ciò che siamo. Mi fa anche pensare al grande altruismo del bimbo agiato, disposto a dare l’altra scarpa. Mi fa pensare alla forza di volontà del bambino povero che, invece di prendere l’unica scarpa e tenerla per sé, è disposto a correre pur di restituirla. La regista Sarah Rozik, con il suo capolavoro, ci mostra che spesso i bambini sono più empatici e umani di noi.